Due bambini ci guardano, sembrano indecisi, forse si stanno chiedendo cosa devono fare con noi, con le nostre aspettative, con la nostra pretesa di illusione e finzione. [Lorenzo Donati, Altrevelocità]
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“Tutto può accadere, tutto è possibile e verosimile. Il tempo e lo spazio non esistono, solo l’immaginazione fila e tesse nuovi disegni”, racconta Nonna Helena al nipote, alla fine del mitico Fanny e Alexander di Ingmar Bergman. Una frase che sembra tracciare anche la rotta dei Fanny&Alexander romagnoli (che al cineasta svedese devono molto più che il loro nome), atterrati dalla ricerca teatrale contemporanea sul palco del Teatro Comunale di Bologna per la prima assoluta de Il Flauto Magico di Mozart, lo scorso maggio. Non solo la loro, in effetti, ma la rotta di un’intera squadra che ha giocato per un paio d’anni nell’intessere “coincidenze premeditate” e nuovi scenari (come racconta Luigi De Angelis in questa bella intervista a cura del gruppo di critica delle arti sceniche Altre Velocità), perché una delle opere più classiche del repertorio lirico finisse meravigliosamente sporcata d’innovazione. Continua a leggere →